DAL SOVESCIO ALLE POTATURE.
Ogni anno coltiviamo la senape tra i filari, una fila sì e una no. A fine maggio la tagliamo e la interriamo nutrendo i suoli, la microfauna e la biodiversità.
Le potature sono ragionate per portare ogni pianta alla massima vita. Rispettiamo i canalilinfatici e teniamo un solo capofrutto per ogni annata. Potiamo il verde a maggio, puliamoteste e fusti, togliamo i tralci secondari. A fine luglio con l’inizio dell’invaiatura iniziamo i diradamenti.
La vite si concentra solo su ciò che resta, dando il meglio di sé.
DALLA VENDEMMIA ALLA BOTTIGLIA.
La vendemmia è rigorosamente manuale. Raccogliamo le uve più precoci a fine agosto, le tardive a metà ottobre. Tutte arrivano integre sul tavolo di cernita, dove e!ettuiamo un’ulteriore selezione dei grappoli, sempre a mano.
Dopo la diraspatura e la pigiatura, il mosto va in vasca per le fermentazioni spontanee e le lunghe macerazioni. Effettuiamo 5 rimontaggi al giorno: rigorosamente a mano, come le follature. Separiamo il vino dalle bucce, con una pressatura soffice, a resa bassa, che avviene per gravità.
Affiniamo quindi i nostri rossi in legni francesi, barrique e tonneux. Per Pinot grigio, Corvinone e Garganega utilizziamo anfore in terracotta non vetrificata.
Dopo l’imbottigliamento, tutti i vini riposano ulteriormente per un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia.