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IO, GIOVANNI MONTRESOR.
Provengo da una famiglia che produce vino da 150 vendemmie e più. La mia scelta però è stata molto personale: dopo i primi anni in azienda sono tornato nel podere di mio nonno, dove mio padre, 30 anni fa, aveva rinnovato il parco vigneti. Qui ho costruito il mio progetto: vini di eccellenza, in quantità ridotte. Nel rispetto pieno e concreto della natura, tutta.
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Sono tornato a fare vino con le mie mani, come il mio bisnonno. E come una volta, sono tornato a voler bene alla terra, dalle zolle all’alveare. Rispetto la microfauna, gli alberi, le siepi. Anche l’erba e il muschio sono utili alla salubrità dei vigneti. Senape e coccinelle sono le mie armi contro i parassiti. La mia biodiversità, certificata, non è una scelta dettata dalle mode. È un impegno doveroso verso la mia terra: se voglio ottenere il massimo, devo dare il massimo.
Ecco perché i miei vini sono un percorso di vita.
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PINOT NERO.
È un vitigno difficile da coltivare, che richiede attenzioni costanti restituendo soddisfazioni eccezionali a chi se ne prende cura. Il mio amore per la sua personalità complessa e capricciosa mi ha portato a esplorarne la patria e i luoghi. E a diventarne ambasciatore.
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